Negli ultimi anni, alcune specie di alghe brune, come il Fucus vesiculosus, hanno attirato l’attenzione per l’abbondanza e il cospicuo valore commerciale come fonti di ingredienti naturali per applicazioni cosmetiche.

Tra i bioattivi più interessanti contenuti in questa specie rientrano i pigmenti (clorofille e carotenoidi) e i polifenoli, in particolare i florotannini.

Numerose ricerche hanno indagato gli effetti inibitori di questi composti sugli enzimi correlati all’invecchiamento cutaneo e alla glicazione non enzimatica, evidenziandone le attività antiossidanti e depigmentanti cutanee.

Nonostante l’elevato potenziale delle specie Fucus nel settore cosmetico, le condizioni in cui vengono le alghe raccolte, in primis la stagione, possono influenzarne significativamente la composizione chimica e, di conseguenza, la bioattività.

Estratti selvatici e commerciali a confronto: lo studio

Il presente lavoro, pubblicato su Marine Drugs, fornisce un confronto completo tra estratti ottenuti da campioni selvatici e commerciali di Fucus vesiculosus, sottolineandone i molteplici benefici nelle applicazioni cosmetiche e chiarendo il rapporto tra composizione chimica e bioattività.

Nello specifico, è stato esplorato il potenziale antiage degli estratti in acetone (70% e 90%) ed etanolo al 60% da campioni selvatici e commerciali.

È stata dunque eseguita la caratterizzazione chimica: i profili dei carotenoidi sono stati stabiliti tramite cromatografia liquida ad alte prestazioni (HPLC), mentre il contenuto fenolico totale e i florotannini mediante spettrofotometria.

Gli estratti sono stati poi valutati per potere antiossidante contro i radicali liberi fisiologici, radicale anione superossido (O2•−) e ossido nitrico (•NO), per la capacità di inibire gli enzimi ialuronidasi e tirosinasi e per le proprietà antinfiammatorie nel modello cellulare macrofagico RAW 264.7.

Composizione chimica e attività biologiche: una stretta correlazione

Lo studio soprariportato rimarca la significativa influenza dell’origine dei campioni naturali, così come della selezione dei solventi, sull’efficienza di estrazione e sulla bioattività di Fucus vesiculosus.

L’estratto in acetone al 70% di Fucus vesiculosus l. selvatico è risultato il più ricco in fucoxantina, che rappresenta oltre il 67% dei pigmenti totali identificati, seguito dall’estratto in acetone al 90% dello stesso campione, in cui sia la fucoxantina che la feofitina rappresentano il 40% dei pigmenti totali.

Un comportamento analogo è stato osservato per i composti fenolici, con i valori più bassi per l’etanolo al 60%.

In conclusione, è possibile stabilire una correlazione tra la composizione chimica e le attività biologiche per gli estratti in acetone di Fucus vesiculosus selvatico, più ricco di fucoxantina e florotannini, che si configurano come preziosi ingredienti naturali antiage.

L’acetone al 90% si è dimostrato il solvente d’estrazione più efficace: i suoi estratti vantano la più alta capacità di rimozione dei radicali, inibiscono la tirosinasi in misura maggiore rispetto all’ingrediente commerciale acido cogico e sono validi alleati nel rallentare il processo infiammatorio.

Muñoz-Quintana M, Padrón-Sanz C, Dolbeth M, Arenas F, Vasconcelos V, Lopes G. Revealing the Potential of Fucus vesiculosus Linnaeus for Cosmetic Purposes: Chemical Profile and Biological Activities of Commercial and Wild Samples. Marine Drugs. 2024; 22(12):548. https://doi.org/10.3390/md22120548

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here