Questa del 2024 è stata la dodicesima edizione della Skin Summer School, scuola estiva organizzata dal Master in Scienze Cosmetologiche dell’Università di Pavia. Dal titolo Unlock the future of sustainable cosmetics with a focus on safety and efficacy, quest’edizione ha tenuto impegnati partecipanti e relatori dal 17 al 19 giugno.
Il focus è stata la sostenibilità, ma rispetto alla precedente edizione, intitolata The sustainable supply chain in cosmetics e più incentrata sulla sostenibilità della filiera, la scuola di quest’anno ha posto l’accento sulla sicurezza ed efficacia del cosmetico.
Il programma, fitto di interventi, ha visto alternarsi relatori provenienti dal mondo dell’industria cosmetica e dell’ambito accademico. Ognuno ha dato il proprio contributo per delineare il futuro della sostenibilità in cosmetica, trattando argomenti come il panorama europeo e mondiale per ingredienti e regolatorio, i nuovi claim, packaging e filiera, impiego dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie digitali, chimica verde, LCA (Life Cycle Assessment) e sostenibilità.
Green deal e lobbismo positivo
Andrea Maltagliati, segretario generale di EFfCI – The European Federation for Cosmetic Ingredients, ha spiegato come il lobbismo non debba essere visto come un fenomeno negativo, ma come una facilitazione e una tutela per chi produce, sempre ovviamente nel rispetto delle norme.
Dopo anni in cui il driver era stato l’innovazione, la sostenibilità ne ha preso il posto e Maltagliati ha sottolineato come il green deal sia una decisione politica in un mercato che si mostra più veloce delle autorità. In questo scenario si inserisce il concetto di SSBD, Safe and Sustainable by Design.
Un aspetto ancora nebuloso è quello che riguarda i test sugli animali. Non proibiti dal REACH, anzi richiesti, sono banditi però come ben sappiamo dalla legislazione cosmetica, generando cortocircuiti nel mondo degli ingredienti. Maltagliati ha evidenziato come sia necessario che gli ingredienti cosmetici rispondano ai regolatori a livello globale. Secondo lui, gli hot topics del 2024 sono le microplastiche, i nanomateriali (con aggiornamento della definizione), l’octocrylene, la cooperazione con le autorità cinesi (poiché la maggior parte della chimica di base proviene da lì) ed infine la spinosa questione dell’ubiquitario p-Cymene.
Processi produttivi e packaging in ottica sostenibile
Alejandro Franco, imprenditore colombiano, nel 2016 ha fondato in Danimarca insieme ad altri due soci Kafee Bueno, con l’obiettivo di valorizzare gli scarti della produzione del caffè in un’ottica di economia circolare. Nel suo discorso ha investigato il potenziale del biorefinery e illustrato gli ingredienti che possono essere ottenuti dagli scarti di caffè, tra i quali biopolimeri, fibre, lipidi e oleochemicals, rimpiazzando sostanze ottenute con metodologie meno sostenibili.
Paola Perugini, docente della Facoltà di Farmacia e del Master in Scienze Cosmetologiche dell’Università di Pavia, ha affrontato il tema della sostenibilità del packaging. Il 24 aprile di quest’anno è stato approvato il primo step del Packaging and Packaging Waste Regulation, con l’obbiettivo di promuovere una maggior riciclabilità degli imballaggi e di ridurre alcuni sbarramenti al funzionamento del mercato interno, introducendo norme comuni su etichettatura e gestione dei rifiuti. Importante sarebbe anche poter determinare da un punto di vista quantitativo la sostenibilità del packaging.
Bilanciare sostenibilità ed efficacia
Camilla Grignani di EthicHub, prendendo ad esempio il caso dei solari, ha sottolineato come sia indispensabile, oggi, bilanciare sostenibilità ed efficacia in cosmetica; partendo dal presupposto che efficacia e sostenibilità non sono in conflitto, ma rappresentano due facce della stessa medaglia e portano entrambe dei vantaggi.
Claudio Pari, ex Director Regulatory Affairs di L’Oréal, durante l’ultima giornata della scuola ha fatto un aggiornamento sul regolatorio internazionale in tema di sostenibilità. Si è visto così come l’Europa sia il continente più attento al tema e in cui vigono le normative più restrittive, mentre altrove l’impegno è a confronto ancora “tiepido” ma in continua evoluzione.
A conclusione delle tre giornate, la tavola rotonda che ha visto protagonisti alcuni dei relatori disquisire sulle Pratiche attuali e sfide future per la cosmetica sostenibile, portando esperienze e riflessioni ciascuno dal proprio specifico ambito.