Un buon cosmetico deve essere innocuo, sicuro, efficace, gradevole, di facile applicazione ed ecosostenibile. Per ottenere buoni risultati a livello di funzionalità non è importante solo l’attivo, ma anche tutto ciò che viene costruito intorno, cioè il veicolo.
Il cosmetico è un prodotto che riesce a collegare mente e corpo ed è, quindi, strettamente legato alla dimensione interiore. È, dunque, cura del nostro corpo insieme a quella sensazione di benessere che ci fa star bene al nostro interno e con gli altri. In tal modo è in grado di portare un equilibro dal punto di vista estetico, oltre che etico.
I consumatori cercano la gratificazione sensoriale che li influenzerà a diversi livelli. La sensorialità sta alla base della scelta primaria da parte del consumatore che è abituato a portare un po’ di prodotto sul dorso della mano, stimolarlo manualmente, sentire il profumo e, infine, elaborare un gradimento o meno che sarà poi determinante per l’acquisto.
In questa operazione i principi attivi non hanno certamente alcuna influenza. In ogni caso, un buon approccio primario può dare al consumatore una sensazione di efficacia e lo farà affezionare al prodotto, che userà, in seguito, volentieri.
Il legame tra cute e benessere esiste e viene dimostrato grazie alle nuove acquisizioni che provengono dalle neuroscienze, esistendo una connessione tra la cute e il sistema nervoso e quella parte del cervello legata al soddisfacimento e al piacere.
È ormai assodato che un prodotto ben fatto con ottimo skin feel induce un rilascio di serotonina e dopamina e, quindi, con un preciso utilizzo di materie prime specifiche si promuovono i meccanismi del benessere. Da qui l’importanza del texture design, che molto ha dato e continuerà a dare all’innovazione cosmetica e che oggi dovrà recepire la domanda di sostenibilità, con una rivisitazione delle formule, talvolta rinunciando a materie prime che fino a ieri sono state un riferimento.
È interessante anche sottolineare l’importanza del lavoro svolto dai cosmetologi in accordo con i responsabili del marketing, a cominciare dalla scelta del packaging, che può influenzare la percezione del prodotto in esso contenuto. La ricerca di sostituti dei siliconi, polimeri e additivi reologici è già stata portata molto avanti, come evidenziato nell’inchiesta che trovate all’interno della rivista, da veri professionisti che hanno donato generosamente il loro sapere.
Avranno successo quei prodotti innovativi che, ottimizzando la facilità di applicazione, l’assorbimento e la scorrevolezza, sapranno stupire coloro che ricercano nuove sensazioni ed emozioni con quella “carezza” che farà la differenza.