L’industria cosmetica italiana esce da un anno d’oro: il 2023 ha registrato prestazioni e consumi eccezionali. Previsioni positive anche per il biennio 2024-2025. I punti di forza sono l’innovazione e l’elevata qualità dei prodotti, che ne hanno decretato crescita e dinamicità. I numeri del settore sono stati presentati in occasione di Making Cosmetics 2024 (Milano, 20-21 novembre), da Benedetto Lavino, presidente di Cosmetica Italia.
Elevati standard qualitativi, flessibilità, attenzione alle richieste del nuovo mercato, coniugate a innovazione, creatività e tradizioni sono le credenziali che affermano la resilienza del beauty, anche di fronte a sfide globali.
La cosmetica italiana si qualifica, dunque, come un settore competitivo, in continuo miglioramento, nel panorama mondiale, registrando a valori di mercato 12,5 miliardi di euro (+9,4%) stimati a 13,4 miliardi, al 2024, pari a +7,0%.
Si stima che a trainare la crescita nell’anno on corso saranno soprattutto i saloni di parrucchieri (+10,7% che confermano la leadership del 2023, +12,5%), le profumerie (+10,2% in tendenza con il +14,2% del 2023), l’erboristeria (+7,4% in rapporto al +12,0% del 2023). Numeri che rendono il settore italiano di grande attrattiva in un contesto internazionale.
I settori vincenti
In ambito di prodotto, la crescita del 6% a livello globale sarà determinata prevalentemente da fragranze, make-up, haircare e di skincare. Sotto l’aspetto economico, le proiezioni portano a ritenere che le fasce di prodotti al dettaglio a prezzo più elevate, come il luxury e il prestige, cresceranno più rapidamente rispetto a prodotti dai costi più contenuti.
Il settore, inoltre, è e sarà sempre più sostenuto dalla multicanalità: a fianco dell’e-commerce, che resta il settore trainante (12%), altri canali di vendita al dettaglio specializzata si stanno affermando sul mercato. Tra questi, il travel retail (9%), lo speciality retail (8%), la parafarmacia/farmacia (3%) e, in misura minore, altri canali con un introito stimato vendite al dettaglio per canale pari a 5 miliardi.
Export e import
Negli ultimi 20 anni le esportazioni sono quadruplicate e si prevede che entro la fine del 2024 rappresenteranno il 48% del fatturato dei cosmetici (16,7 miliardi di euro).
Solo nel 2023, l’export ha fatto osservare un incremento del 7,0% (+20,2% rispetto al 2022), corrispondente a 4 miliardi di euro, che rappresentano il valore aggiunto del Paese, grazie al positivo trade balance, a fronte dell’importa la cui crescita per il 2023 è stimata a 3,0% (+11,5% rispetto al 2022).
Le prospettive
Sul contesto competitivo del mercato potrebbero impattare alcuni fattori extra settore: lo scenario economico e geopolitico, come le ostilità Russia-Ucraina e Israele-Palestina, le elezioni in Germania, Brasile e Stati Uniti, il protezionismo di Cina, Europa e Stati Uniti; la disponibilità e competitività di materie prime dovute in prevalenza a supply chain e siccità; forza lavoro attiva e passiva, disoccupazione, ricerca di impiego; la richiesta di competenze con lo sviluppo di nuove skills e formazione specializzata), transizione verso l’innovazione digitale che riguarderanno in modo trasversale comunicazione, produzione e marketing; la sostenibilità dei processi produttivi e della supply chain.
Oggi di settore può contare sull’elevata capacità delle aziende italiane di innovare e competere sul mercato globale, sul valore cosmetico del Made in Italy apprezzato sui mercati esteri, sull’equilibrio tra ricerca e creatività, sul know-how in grado di intercettare i trend più recenti, dalla digitalizzazione alla transizione green.
In futuro sarà necessario che il settore cosmetico italiano acquisisca un riconoscimento internazionale e che vengano implementate sinergie di filiera, in particolare quelle legate alla catena del valore, che si apra un dialogo con gli stakeholder per far emergere il valore e il ruolo della cosmetica in Italia.