Per confermare la presenza e la quantità di una data materia prima in un prodotto cosmetico e assicurare un buon controllo qualità, è possibile ricorrere a diverse metodiche analitiche: cromatografia (cromatografia liquida ad alte prestazioni (HPLC), gascromatografia (GC), cromatografia ionica (IC)), elettromigrazione (elettroforesi capillare (CE), cromatografia elettrocinetica micellare (MEKC)), spettrometria (spettrometria infrarossa (IR), spettrometria di assorbimento atomico (AAS), plasma accoppiato induttivamente: spettrometria di emissione ottica (ICP-OES) e spettrometria di massa (ICP-MS)).
La selezione del sistema più appropriato dipende dal tipo e dalla natura dell’analita e del campione.
Tecniche di elettromigrazione: la review
Le tecniche di elettromigrazione (elettroforesi capillare (CE) e cromatografia elettrocinetica micellare (MEKC)) offrono benefici significativi per la valutazione di composti ionici e polari in matrici di campioni complesse.
A differenza dei metodi cromatografici, richiedono quantità minori di solventi e reagenti e si configurano, pertanto, come convenienti e rispettose dell’ambiente.
In aggiunta, garantiscono un’elevata efficienza di separazione e risoluzione con tempistiche più rapide, peculiarità preziose per test ad alto rendimento nei controlli qualità o di conformità normativa.
A differenza delle tecnologie spettrometriche, che spesso comportano una preparazione del campione macchinosa, i sistemi di elettromigrazione permettono di indagare matrici cosmetiche complesse, come creme o lozioni, con una preparazione minima.
La capacità di operare con volumi molto piccoli è vantaggiosa soprattutto quando si gestiscono preparati costosi o disponibili in quantitativo limitato, quali cosmetici di lusso o formulazioni rare.
La combinazione di velocità, efficienza, ecocompatibilità e sforzi di allestimento esigui rende le tecnologie di elettromigrazione altamente valide per l’analisi cosmetica moderna.
La presente revisione, pubblicata su Molecules, chiarisce le potenzialità d’applicazione delle tecniche elettroforetiche per l’esame di ingredienti cosmetici selezionati, che svolgono funzioni conservanti, coloranti, esfolianti, idratanti, fotoprotettive, e dei contaminanti, tenendo conto al contempo della preparazione del campione, delle attrezzature utilizzate e delle condizioni di lavoro.
Elettroforesi ed cromatografia a confronto
Se confrontata con la cromatografia liquida ad alte prestazioni (HPLC) e con la cromatografia ionica (IC), l’elettroforesi capillare mostra una sensibilità e una ripetibilità comparabili o superiori, con limiti di rilevamento adeguati a soddisfare gli standard normativi.
Le tecniche elettroforetiche facilitano la separazione e l’identificazione rapide e precise degli ingredienti cosmetici.
Sebbene siano meno comuni nelle analisi di laboratorio di routine se paragonate alla cromatografia, mostrano un potenziale per un’applicazione più ampia nella valutazione di varie sostanze presenti nei prodotti di bellezza.
Kończyk J, Myga-Nowak M, Michalski R, Janoszka K. Electromigration Techniques in the Analysis of Selected Cosmetic Ingredients: A Review. Molecules. 2025; 30(1):161. https://doi.org/10.3390/molecules30010161