Lo scopo del presente lavoro è stato quello di studiare la prevalenza delle allergie da contatto al metilisotiazolinone e al meticloroisotiazolinone valutando i pazienti attraverso patch tests. Innanzitutto nello studio è stata effettuata una revisione delle cartelle cliniche di tutti i pazienti (n = 703) che presentassero una possibile dermatite allergica da contatto e, successivamente, i pazienti sono stati sottoposti a patch test tra il 2012 e il 2014, utilizzando concentrazioni di MCI-MI di 100 ppm, e aumentando la concentrazione di MI della serie di screening da 200 a 2000 ppm nel gennaio 2013. L’analisi dei dati, effettuata dal 1° dicembre 2014 fino al 31 gennaio 2015, ha definito che dei 703 pazienti sottoposti a patch test, l’allergia da contatto al MI e / o MCI-MI si era verificata in 57 pazienti (8,1%), con 35 reazioni al solo MI, 5 reazioni alla miscela MCI-MI, e 17 reazioni in entrambe le prove, con un aumento della prevalenza dal 2012 al 2014. Le sedi più frequentemente colpite erano le mani e il viso, e in 4 casi l’allergia era collegata alla professione. Le fonti identificate sono state diversi cosmetici, tra cui saponi e detergenti (anche salviettine umidificate) e prodotti per la cura dei capelli. Si deve ricordare che recenti normative, emesse dalla Commissione Europea, hanno vietato l’uso di MCI-MI in tutti i prodotti leave-on per il corpo, a partire dal 16 luglio 2015.
JAMA Dermatol. 2016 Jan;152(1):67-72.
di Chiara Lacapra e Silvia Rum